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FuturIce, il futuro è scritto nel ghiaccio.

Anche il MUSE nel documentario di Chiara Marsilli

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Chiara Marsilli, autrice del video-documentario “FuturIce – Il futuro è scritto nel ghiaccio”, spiega come i ghiacciai possono mostrarci gli effetti del cambiamento climatico. Il progetto, promosso dall’associazione Hubble con la collaborazione di MUSE, Commissione Glaciologica della Sat centrale e Parco Naturale Adamello Brenta, vuole trasmettere un messaggio importante: le grandi trasformazioni dovute al cambiamento climatico “stanno nella nostra capacità di agire per fare in modo che questa non sia la fine ma semplicemente la grande trasformazione per un nuovo futuro”. Ecco la risposta della regista ad alcune domande.

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1) Per quale motivo hai deciso di realizzare questo documentario?

“Il documentario nasce da un doppio stimolo: l’osservazione dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze sul territorio, e in particolare sui ghiacciai alpini; e una personale insofferenza alle narrazioni “apocalittiche” del fenomeno. La psicologia umana non è adatta a vivere in un costante stato di allarme: i racconti esclusivamente catastrofisti rischiano di allontanare le persone dal tema della crisi climatica invece che accompagnarle in un percorso di consapevolezza. Questo mini documentario, rivolto in particolare ai giovani, guarda al problema con un nuovo punto di vista: uno stimolo per fare meglio d’ora in poi. Osservare il territorio in cui viviamo è uno strumento potentissimo perché ci consente di ‘toccare con mano’ gli effetti apparentemente invisibili della crisi climatica”

2) Com’è stato gestire il lavoro di regia? Hai riscontrato delle difficoltà?

“Si tratta della mia prima esperienza nella realizzazione di un documentario, e da completa autodidatta, pur avendo molti anni di esperienza come giornalista. Le difficoltà sono state molte, da quelle burocratiche per ottenere l’elicottero con il quale effettuare le riprese alla scelta delle musiche e all’elaborazione delle immagini: il lavoro di squadra si è rivelato fondamentale, e sono particolarmente grata a tutti quelli che hanno collaborato a questo progetto, mettendo a disposizione le proprie competenze specifiche e i loro consigli”.

3) Che consigli ti senti di dare alle/ai giovani? La parola “consapevolezza” (del fenomeno della crisi climatica) potrebbe essere uno di questi?

“Temo che siano i giovani a dover dare consigli alle persone adulte. Consapevolezza della crisi climatica, coraggio nel denunciare le responsabilità della classe politica e imprenditoriale e impegno a livello individuale sono tutti concetti che le/gli over 35 devono imparare dalle generazioni che oggi scendono in piazza per chiedere un cambio di paradigma”.

Tommaso Gasperotti
Relazioni istituzionali e ufficio stampa
Ufficio stampa
Viola Ranieri
Studentessa in Alternanza Scuola Lavoro al MUSE